Noi, tra le principali società Europee testimoni del Cristianesimo, erede di un glorioso passato che fonda la sua esistenza nella filosofia delle nostre azioni, le nostre ispirazioni e per ultimo, ma primo per importanza, nelle ragioni storiche della nostra esistenza e la visione teorica dell’ essere comunità che promuove la scoperta, la ricerca del diverso, la conoscenza e la promozione culturale e sociale sopra tutto attraverso il viaggio ed il perenne spostamento finalizzato anche e soprattutto nell’immigrare.
Queste caratteristiche ci collocano tra le società più evolute. Essendo noi figli del passato destinati a crescere nel futuro, dobbiamo guardare al nostro passato con l’occhio rivolto al futuro. Ecco, dunque, perché la nostra identità, le nostre azioni e la morale di essere un ente ad elevato impegno sociale nasce dall’interpretazione del ruolo della ricerca di conoscere l’universo e della ricerca del diverso nella storia dell’evoluzione dell’umanità come unico autentico mezzo per definire l’oggi e il domani. L’uomo nel tentativo di conoscere l’esistenza di luoghi lontani e sconosciuti molto spesso, ha usato il viaggio per migrare molto oltre il suo habitat. Per questo obbiettivo l’uomo ha costruito mezzi di navigazione sempre più potenti e sofisticati, carri trascinati da potenti cavalli per viaggiare sempre più lontano, ha
inventato macchine via via sempre più potenti aerei supersonici per ridurre il tempo del viaggio fino a costruire navi spaziali nel tentativo di viaggiare fuori dalla terra per esplorare perfino l’universo.
Dunque il viaggio è andato oltre la semplice curiosità di conoscere, cosa esiste oltre diventando strumento indispensabile al servizio della ricerca e della scienza.
Dunque noi pensiamo che l’uomo, fin dalle sue origini, abbia difeso la sua esistenza attraverso la conoscenza, il meccanismo dell’adattamento e l’interazione continua con l’habitat che lo circondava. Allo scopo di sopravvivere, si è servito del lavoro dell’esplorazione e soprattutto, della ricerca. e dell’istruzione.
Contemporaneamente, tramite l’organizzazione gerarchica della società primitiva, il comune agire con i suoi simili e l’azione antagonista contro l’ambiente e contro chi era ritenuto
estraneo, mirava a migliorare la propria esistenza assicurandosi così il benessere ed il progresso.
Nello stesso tempo, come ci ha insegnato la storia dello sviluppo dell’umanità, durante l’evoluzione della società umana e la convivenza tra uguali della stessa specie, sono avvenuti profondi cambiamenti nelle relazioni
tra i simili che hanno portato l’umanità al passaggio verso una forma di organizzazione superiore della società primitiva, cosa che di per sé è diventata determinante per la liberazione di enormi energie e potenzialità utili per lo sviluppo della civiltà umana.
Più recentemente, studiando le fasi storiche del progresso dell’umanità, è diventato sempre più evidente che al cambiamento ha contribuito anche l’uso dello strumento dell’osservazione, dello studio e della ricerca, che a loro volta hanno portato a scoperte sensazionali ed inimmaginabili, tali da rendere relativo ogni limite sul potere dell’uomo. Tutto questo non avrebbe luogo senza la possibilità di spostarsi permanentemente viaggiando con il principale obbiettivo ampliare le conoscenze ed il sapere.
A distanza, ora, di millenni una profonda riflessione sullo sviluppo della mente e dell’agire umano ci fa oggi ricordare le giuste considerazioni degli antichi filosofi ellenici, che con Socrate, di fronte alle scoperte dell’ epoca e consapevoli dell’ impotenza dei singoli scienziati dei loro tempi, ripetevano spesso il famoso teorema “so di non sapere”, cercando di dimostrare così la necessità di unire le conoscenze e la forza del pensiero in una comune e continua ricerca per conquistare ogni scoperta rendendola utile alla società in quanto capace di determinare il cambiamento ed il progresso. A ciò sicuramente ha enormemente contribuito il viaggiare ricercando sempre nuova meta attraverso la scoperta delle meraviglie della natura.
Nonostante le spaventose conquiste della scienza dei nostri giorni, a distanza di millenni, dobbiamo ripetere le sagge affermazioni dei padroni del sapere dell’antica Grecia, costretti anche noi a sostenere lo stesso teorema, ovvero che ancora oggi, sappiamo con certezza di conoscere poco. È evidente, dunque, che la storia dell’umanità ed il continuo progresso scientifico ci hanno dimostrato che “l’uomo può dominare su tutto, può conoscere e scoprire molto, ma non ha ancora il potere di impadronirsi della sua intelligenza.”
Dunque, tanto nella nostra civiltà quanto in quella di allora, si pone lo stesso dilemma: come usare le sensazionali scoperte perché esse diventino un bene comune a tutti e non un privilegio di pochi eletti o appannaggio dei più forti. Allo scopo di mettere la scienza al servizio della collettività ha contribuito il graduale passaggio dalle società patriarcali e autocratiche ad una nuova organizzazione di esse fondata sui principi della democrazia e dell’uguaglianza tra tutti gli uomini, mettendo l’uomo ed i valori al centro del sistema sociale.
Nello stesso tempo, come dimostra la storia dell’evoluzione delle nostre comunità, l’idealismo, il materialismo ed il relativismo, ci hanno portato alla soglia del terzo millennio, ove prevale una struttura sociale fondata sul realismo ed un sistema economico di tipo neo liberale, caratterizzato non più dalla competizione consensuale, ma dalla competitività sopranazionale non solo degli stati, ma soprattutto delle realtà e dei sistemi basati sulle economie globali. Questo trova giustificazione, principalmente, sul fatto di essere venuti meno gli ostacoli alla libera circolazione delle persone ridimensionando il confine tra i diversi stati e le diverse ideologie e religioni. Ma sopra tutto il nuovo ordine globale ha reso più facile la migrazione e gli spostamenti, aiutati dai potenti mezzi di trasporto, dando la possibilità all’uomo viaggiando di una più ampia e completa integrazione ed interazione.
Dobbiamo però ammettere che, nonostante le straordinarie scoperte scientifiche del secondo millennio e nella soglia del terzo l’imponente sviluppo delle moderne società, ancora oggi non è stato possibile superare le ripetute crisi socio-economiche, soprattutto da noi in Europa, garantendo così a tutti alcuni dei più importanti diritti delle società evolute quali l’istruzione, il lavoro ed il benessere. Infatti, mentre i sistemi di tipo socialista hanno saputo distribuire ma non produrre, le società capitaliste hanno saputo produrre ma non distribuire. Questo fatto negativo ha spinto l’uomo a nuove forme di organizzazione del capitale l’economia globale di mercato, favorita dalla facilita di spostamento, viaggiando in modo reale e virtuale,
Nasce dunque l’esigenza, per le moderne società globalizzate, di costruire il loro tessuto sociale mettendo al centro la persona con le sue esigenze, i suoi diritti ed infine i suoi valori. Nello stesso tempo per esse diventa necessaria per la loro sopravvivenza una integrazione su base continentale e di comune etica e
appartenenza geografica. Dall’altra parte è necessario, pena la regressione, il superamento di ogni forma di proibizionismo, di nazionalismo e di protezionismo per cercare così una forma di mutua competitività in un contesto internazionale capace di garantire un progresso permanente.
Poiché ora la nostra società è fondata sulla promozione dell’individualità privata, sull’iniziativa dei singoli e sullo sviluppo di nuove opportunità di lavoro in un contesto solidale, è naturale che l’attività dell’Ente sarà principalmente svolta all’ interno di un progetto capace di promuovere il progresso di tutta l’Europa nell’era post moderna, che dovrà necessariamente interessare l’innovazione ed il rinnovamento non solo dell’organizzazione della stessa, ma anche e soprattutto delle forze sociali, produttive e del lavoro, attraverso un continuo viaggio per scoprire e conoscere il diverso. È ovvio e naturale che per un Europa unita, non solo su base economica, è necessaria l’instaurazione di un’alta integrazione delle singole società nazionali fondata sulla reciproca conoscenza ed una sempre maggiore perdita dell’identità nazionale. Però perché ciò avvenga il continuo viaggiare dei singoli è uno dei più importanti presupposti.
Secondo noi, per un radicale rinnovamento ed innovazione, sono necessari un alto grado di istruzione, la diffusione del sapere e la libera ricerca scientifica. Conseguenza di tale sviluppo, è stato il progressivo passaggio dal lavoro manuale a quello tecnologico, che ha comportato una forte intellettualizzazione di esso. Tale trasformazione esige, dall’ altra parte, la modernizzazione delle forze lavoro attraverso un nuovo tipo di istruzione che dovrà necessariamente assumere la forma di un moderno sistema di conoscenze basato sull’aggiornamento, l’informazione scientifica e la formazione globale continua e permanente delle forze produttive e dei lavoratori. Siamo convinti che nelle società aperte questo potrà essere ottenuto attraverso lo scambio culturale, delle conoscenze e delle scoperte in un continuo scambio e frequenti incontri tra i diversi cosa che presuppone la possibilità di “viaggiare”. Dunque si può affermare che la conoscenza nel modo globalizzato diventa efficace solo se assume dimensioni pan nazionali usando lo strumento del confronto scientifico itinerante.
Come è ovvio, nel contesto culturale di oggi, spetta sicuramente all’ Università pubblica o privata il compito di erogare il sapere e l’istruzione e occuparsi prevalentemente della ricerca scientifica, lasciando agli enti dedicati alla formazione il compito di organizzare e applicare il sapere e la conoscenza. È sicuro per noi, ma non solo per noi, che una mancata integrazione tra gli enti del sapere e della conoscenza, a livello internazionale, equivale alla regressione culturale e scientifica delle singole parti. Nasce la necessità della presenza di enti organizzatori dell’incontro e dello scambio.
Intendiamo, in questo modo, dare una nuova funzione al viaggio aggiungendo alla sua funzione quale mezzo di turismo quella di strumento importante al servizio dello sviluppo scientifico. A proposito è evidente la necessità dello sviluppo di un nuovo modello di istruzione e formazione pan Europea che può essere ottenuta con lo strumento dell’università itinerante.
La continua corsa verso le nuove frontiere della conoscenza ha creato le premesse per la diffusione della ricerca e del metodo scientifico perfino nello svolgimento di atti fondamentali di ogni individuo e, soprattutto, è diventata una vera e propria necessità nello svolgimento dei processi del lavoro e di quelli della catena produttiva. Dunque, tutto ciò che è capace di generare un prodotto di qualità, a noi pare un processo unico, in quanto si devono usare procedure che hanno grande affinità fra di loro e che hanno dato origine a sistemi fondati su un comune approccio nell’applicazione dei principi scientifici. Dall’ altra parte, essi stessi si trovano spesso in competizione fra loro su scala globale. Tale contesto ha obbligato ogni parte in competizione ad una continua ricerca di innovazione e rinnovamento. Mentre una volta queste ultime due qualità assumevano carattere locale o nazionale solo sulla base dell’esperienza e delle capacità individuali, oggi, il più delle volte, diventa necessario importare ricerca con l’assoluto obbligo di adottare metodi obiettivi e scientifici. È scientifico quello che è universale ma l’universalità sarà sempre più centrale se sarà basato sul continuo scambio di esperienze attraverso il dibattito reale ed interattivo contrapponendosi a quello virtuale il quale può privare lo scienziato dalla creatività ed inventività.
Divenendo, perciò necessario un nuovo uso del viaggio che va oltre il semplice uso finalizzato esclusivamente al benessere e al semplice riposo.
Dunque in questo contesto storico dello sviluppo dell’umanità il passaggio dalle società del dominio dell’uomo sull’uomo alle società democratiche liberali è stato caratterizzato dall’abolizione della schiavitù e la conquista della libertà. Una fondamentale è sostanziale libertà ha avuto luogo dal momento che la liberazione è coincisa con la possibilità di spostarsi senza limiti viaggiando senza restrizioni o costrizioni. Noi siamo convinti, a seguito della lettura socio – politica ha evidenziato l’importanza del viaggio nel progresso dell’intera umanità.
Nell’era post moderna lo sviluppo socio – economico delle società globalizzate ha avuto come forza promotrice il continuo, libero e permanente movimento, viaggiando liberamente, non solo degli uomini e cose ma anche degli stessi sistemi.
Se è vero, come è vero, che nell’era globalizzata il movimento ed il libero scambio è il motore dello sviluppo e del progresso è evidente che un uso virtuale di essi attraverso lo strumento della rete non è stato capace di sostituire la necessità della presenza fisica.
Se l’evidenza del ruolo dello scambio nel progresso è fuori dubbio e anche fuori dubbio che il viaggio, anche utilizzato per finalità di vacanze e turismo è oramai diventato, trasformandosi, da un mezzo di lusso in uno tra i fondamentali diritti. A questo è dovuta la facilità delle relazioni tra individui, comunità, società, nazioni e continenti determinando la liberalizzazione del movimento di persone e cose che caratterizzano la GLOBALIZZAZIONE.
Le ripercussioni di questo nuovo sistema hanno determinato profondi cambiamenti anche e soprattutto sul governo delle nostre società rendendo l’attuale sistema Democratico obsoleto e fuori controllo. A ristabilire i principi Democratici smariti si sta affermando una nuova forma di governo delle polis, appunto, la LAOCRAZIA che mira a restituire il potere al popolo.
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