Mantenere la pace in un ONU dei popoli non egemonizzata.

Assistiamo, dopo la seconda guerra mondiale, ed in seguito agli accordi di Jalta, alla divisione del mondo in due; quello comunista con a capo l’URSS e quello capitalista con a capo gli USA sulla base di decisioni politico-diplomatiche che furono controversie in sede di analisi storiografica e della Guerra fredda e della divisione dell’Europa in blocchi contrapposti a causa soprattutto dell’aggressivo espansionismo sovietico. La conferenza di Jalta, secondo altri analisti politici e storici, rappresentò invece l’ultimo momento di leale collaborazione tra le tre grandi potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, i cui risultati sarebbero stati vanificati soprattutto a causa di una serie di decisioni prese da parte occidentale, e di situazioni verificatesi nei mesi seguenti del 1945. Tali condizioni, prodotto della contrapposizione dei due blocchi, hanno favorito la nascita, all’interno degli USA, di una classe dirigente che aveva adottato il sistema imperialista sconfitto clamorosamente in Vietnam. Nonostante ciò, nel periodo successivo e fino ad oggi, gli Americani hanno continuato la politica imperialista e il sostegno a dittature e regimi autarchici, apparentemente a difesa del sistema capitalista, ma in verità a tutela dei propri interessi nel mondo potenziando sempre di più l’attività di invasioni e la strategia spionistica anche contro sistemi Democratici. Dall’altra parte, i sovietici, usavano la stessa politica se non peggiore reprimendo perfino le libertà dei loro cittadini. Senza voler assolvere dalle loro colpe, i sovietici prima e i Russi dopo si sono comportati da padroni dei popoli. Ma anche gli Americani non hanno né un passato né un presente immacolato per quanto riguarda le guerre iniziate e il numero dei morti da esse provocati.

Ricordiamo a chi occulta la verità, altera la storia tenta maldestramente di assolvere gli attuali compagni di merende, che I morti della guerra in Vietnam provocati dall’intervento degli Americani ammontano ad un totale spaventoso di 3.091.000 di cui più di 500.000 civili morti che sono crimini da non dimenticare.

In quel periodo sono innumerevoli le guerre provocate dagli interventi degli Stati Uniti sparse nel mondo.

Recentemente, con la dissoluzione del pericolo comunista, Chi si aspettava un pentimento della dirigenza USA e un mai più è rimasto deluso.

Una serie di sconfitte, il rifiuto della guerra dall’opinione pubblica Americana e la paura di un intervento nucleare con gli armamenti in mano agli spregiudicati comunisti senza scrupoli, come si era dimostrato con la sconfitta in Vietnam e la crisi in Cuba, si erano limitati i grandi scontri armati da parte delle super potenze.

Possiamo affermare che si era creata una pace fondata sulla paura reciproca e sulla tregua armata tra i due avversari preparando i rispettivi campi ad un eventuale futuro scontro.

In questo periodo, gli Americani, cosi come i sovietici, avevano evitato, per lungo periodo, ogni scontro armato. Per mantenere il proprio dominio, sfruttando la paura di molti paesi di finire nel comunismo hanno adottato la strategia della imposizione attraverso l’appartenenza alla sfera d’influenza che offriva sicurezza.

Si cercava in quei tempi di guerra fredda, dagli USA, di conservare l’alleanza pro capitalista perfino tramando o imponendosi su tutto il campo occidentale attraverso ingerenze perfino sulle strutture degli stati appartenenti ma non schierati o di dubbio posizionamento, creando consenso con le complicità interne sugli apparati nazionali pilotando la politica estera o usando strumenti di repressione delle libertà o creando strutture apposite, a partire dalla famigerata CIA e le spie sparse ovunque.

Ci preme ancora ricordare che la storia recente è ricca di azioni e interventi della leadership Americana, nel dopo guerra, che gettano ombre sull’intervento dell’America contro il Fascismo. A molti, allora è parso come una gentile concessione, ad altri, come una vera pretesa di sottomissione. Questi eventi dimostrano che Insieme alle azioni camuffate, contro gli stati alleati, nel nome dell’anti comunismo a tutela dei propri interessi. A volte, gli interventi della politica USA, soprattutto in Europa ha assunto forme francamente anti democratiche e coloniali.

in Europa questa politica si è materializzata, nel passato recente, promuovendo e appoggiando sistemi dittatoriali come il regime neo fascista in Spagna, l’istaurazione del regime militare in Portogallo, il sostegno dell’invasione Turca a Cipro, la promozione della dittatura in Grecia e i tentativi di golpe in Italia.

Peggio ancora è successo in America Latina sostenendo i regimi sanguinari a partire da quello Cileno. Se consideriamo gli odierni rapporti degli Americani con le peggiori regimi dittatoriali nutriamo forti dubbi del loro interesse per la Democrazia.

Nell’altra grande guerra, scatenata nei nostri giorni dagli Americani, detta del golfo (Freedom= libertà della menzogna diciamo noi). In assenza del pericolo comunista veniva usata la pretesa di esportare la Democrazia hanno perso la vita più di 500.000 persone dei quali 60% civili. La cosa grave consiste nel fatto, che per la prima volta nella storia una guerra viene provocata e giustificata da prove false, es. l’esistenza di armi chimiche, sostenuta da due stati e non provata nella totale impunità dei responsabili.

Pensiamo, a proposito che l’attuale Presidente Joe Biden, prima di accusare altri farebbe bene guardare a casa sua, ha abbastanza scheletri nell’armadio.

Purtroppo nasce il dubbio sulla bontà della politica americana riguardante le ingerenze se pensiamo che, ancora oggi, in assenza del pericolo comunista, giungono notizie, che l’America tramite gli stessi apparati di allora continuano a spiare perfino loro amici e alleati in guerra come trapelato da recenti fughe di notizie.

È ancora più sconcertante il fatto che prima delle recenti elezioni nel nostro paese, gli Americani, rendevano noto il loro possesso di informazioni su complicità di alcuni politici Italiani candidati, al sostegno dei Russi. Tale elenco, dimostrante le collusioni, si è verificata inesistente. Si tratta pertanto di una grave ingerenza negli affari interni di uno Stato libero e sovrano, destinata di condizionare il risultato elettorale. Fatto reso ancor più grave perché falso. Pensavamo ad una forte protesta ufficiale e unitaria ma nulla è successo dimostrazione questa, di un falso Nazionalismo a giorni alterni, di molti politici nostrani nei confronti degli Americani.

Noi sulla base dei dati storici del comportamento degli USA e dell’attuale loro condotta, non giustificata dall’esistenza del pericolo globale del comunismo o fascismo, dubitiamo fortemente se gli USA possono essere ancora ritenuti uno Stato DEMOCRATICO. Anche perché non basta il solo voto più o meno libero. Tale Stato, che utilizza metodi impositivi spiando e cercando la sottomissione, anche non militare, nei riguardi di altre nazioni e popoli non può essere considerato democratico a maggior ragione se si tratta di nazioni amiche e alleate. A pensare ciò noi non siamo soli ma la pensa così la maggioranza de popolo Americano.

Ma non finisce qui, purtroppo ancora nei nostri giorni segue la guerra in Libia degli Americani, in combriccola, bombardando Gheddafi.

Questo spregiudicato intervento di chiara invasione, ancora una volta per interessi tanto che qualcuno a casa sua è stato inquieto, ha destabilizzato l’area aprendo le porte ad un’invasione epocale dell’Europa da parte degli immigrati Africani.

Un’altra delle mal fatte Americane è l’abbandono del popolo Afgano ai Talebani dopo aver deluso questi cittadini che avrebbero esportato la libertà e la Democrazia costata cura sparatutto in perdita di vite umane. Anche questa volta parole e promesse vuote che servono, come tutte le volte, per giustificare il loro intervento a tutela dei loro interessi.

Tra gli altri errori degli Americani sottolineiamo il loro comportamento meschino in Siria dove hanno abbandonato i loro alleati curdi contro lo Stato Islamico, al massacro dai Turchi dopo averli usati contro lo Stato Islamico.

Ricordiamo questi fatti perché sono molti, ultimamente, ad aver perso la memoria.

La NATO, usando anche soprattutto il dominio economico, la colonizzazione ed i militari dunque è da ritenersi responsabile.

Allora, ma anche ancora oggi, gli Americani sono soliti a cercare di condizionare la politica estera di molti paesi alleati o meno per tutelare i loro interessi.

Noi non vogliamo un America che approfitta dei suoi alleati vendendo a caro prezzo le sue risorse energetiche mentre i nostri popoli pagano a caro prezzo le forniture americane, nonostante che sono stati loro a chiederci comuni sacrifici per affrontare l’attuale guerra promettendo aiuti.

Noi non riteniamo giusto un America che guadagna sulla nostra salute dalla vendita dei vaccini a caro prezzo. Ancorché contrasta l’automobile Cinese ecologica e accessibile anche ai poveri.

Soprattutto la possibilità di soddisfare le esigenze anche di bambini con poche risorse nell’acquisto di giocattoli.

Dall’altra parte noi non vogliamo questa Russia prepotente ma vorremmo una Russia basata sul consenso popolare. Oggi noi non giustifichiamo l’invasione ma non tolleriamo alcune malfatte ucraine nel senso della mancata tutela delle minoranze interne. Per quanto riguarda la guerra viene giustificata per la difesa della Democrazia che in Ucraina non è pienamente compiuta essendo sotto dominio delle Oligarchie locali a scapito del popolo Cubano.

Diremo che ogni popolo non è giustificato di assumere le decisioni che vuole senza considerare i suoi vicini e contro il diritto internazionale. Vorrei vedere se si accettasse dall’America il riarmo offensivo solamente perché lo ha deciso il popolo Cubano mentre lede i diritti di vivere pacificamente dei popoli vicini.

Non possiamo accettare la propaganda Americana a favore della Democrazia mentre sostengono e finanziano le peggiori dittature Arabia Saudita Turchia e altri regimi sparsi in America Latina, Africa e altrove.

Noi non giustifichiamo la richiesta degli Ucraini di entrare nella NATO se si stabilisse una giusta pace a tutela anche delle minoranze. Le affermazioni “questi territori sono nostri” sono fuori luogo e pericolose in primis per gli Ucraini. Nessuno dei leader di questo paese ha in possesso i territori contesi, essi sono di chi ci abita.

Vorrei vedere, analogamente al comportamento degli ucraini nel Donbass, se si bombardasse la Catalonia o le regioni basche della Spagna perché chiedono autonomia o ancora se si passasse tra le armi gli indipendentisti Irlandesi dell’IRA.

Attenzione, all’Europa, indietro a rivendicazioni di questo genere si nasconde un NAZIONALISMO fascista.

Per noi la pace giusta è solo una: PIENA AUTONOMIA DEI TERRITORI CONTESI.

Pantelis Assimakis

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